Zona Archeologica di El Tajin

La grande “Città del Tuono”, la zona archeologica di El Tajin è la più importante del nord dello Stato di Veracruz, grazie alla sua vasta costruzione e all'ampia influenza culturale tra i fiumi Cazones e Tecolutla, la regione in cui fiorì questa cultura madre.

A “Tajín” come parola sono stati attribuiti molti significati. In Totonaca significa “grande fumo”, “il tuono” (che si manifesta in diverse forme, una delle quali è il síkulan, che si ritiene sia la scarica che fulmina gli alberi, uccide gli uomini e precede il fulmine). Oggi la zona archeologica è chiamata kawi'aksahila s'chik taji'n: “la casa del tuono”.

Visitare Tajin è un'esperienza unica, perché si può vedere la sua importanza come città mesoamericana. La sua area di influenza andava dai fiumi Cazones e Tecolutla a quella che oggi è la Sierra Norte dello Stato di Puebla.

Dal punto di vista artistico e architettonico, i Totonac privilegiavano grandi spazi aperti delimitati da pendii e templi. Sono stati scoperti 168 edifici, che sono stati analizzati per la loro particolare iconografia, diversa da quella di altre culture mesoamericane.

Non si sa molto del periodo di decadenza di questa città totonaca. Quando le truppe spagnole arrivarono in quello che oggi è il comune di Papantla, El Tajin era già disabitato e quindi la città non fu distrutta.

La città potrebbe aver raggiunto il suo apice tra il 600 e il 900 d.C. (dopo Cristo).

La prima testimonianza di questa città risale al 1785, quando l'ingegnere Diego Ruiz, un proprietario terriero locale, era alla ricerca di piantagioni di tabacco illegali e fece una descrizione delle rovine. Tuttavia, il vero lavoro di conservazione dell'area iniziò negli anni '20, quando le compagnie petrolifere esplorarono e trovarono la città Totonac.

Il primo edificio a essere completamente ripulito dalla vegetazione fu la Piramide delle Nicchie, la più iconica del sito archeologico. Così chiamata perché i pannelli, o volte, che compongono la sua facciata hanno un totale di 365 nicchie che coincidono con il calendario solare e sono oggetto di ricerca sulla cosmovisione della Mesoamerica.

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Orari di apertura: dal lunedì alla domenica dalle 09:00 alle 17:00.